Case popolari ed emergenza abitativa. In molti non hanno ancora capito la differenza e per questo siamo andati dall’assessore Lacoppola, non solo per chiarire dei fraintendimenti che ci sono stati, ma anche per farci spiegare in maniere puntuale la differenza. “L’emergenza abitativa è stata introdotta all’incirca 15 anni fa per aiutare le famiglie disagiate, quelle in condizioni di fragilità estrema, senza un tetto o con uno sfratto esecutivo in corso. Tutto questo per dare un tetto che potesse tenerli lontani dalle intemperie. Ovviamente l’emergenza abitativa è una cosa momentanea e non un mezzo per aggirare le graduatorie per ottenere invece gli alloggi popolari. Inoltre le case messe a disposizione dell’emergenza abitative non sono in ottime condizioni. Noi garantiamo le minime condizioni di abitabilità, ma non possiamo riattarle come invece facciamo con le case popolari. C’è da sottolineare che per ottenere quest’ultime bisogna partecipare, invece, a un bando pubblico, entrare in graduatoria e ottenere un punteggio in base ai titoli posseduti, dichiarati e poi controllati dalla commissione. L’emergenza abitativa invece è assegnata a quelle famiglie che sono segnalate dai servizi sociali in seguito a un elenco in cui si seguono i requisiti in base alle necessità. Non è che se uno ha lo sfratto può venire a chiedere al Comune una casa, si cerca una casa con un affitto più basso qual ora non si possano affrontare le stesse spese della casa precedente. Il Comune, ricordiamo, non ha la possibilità di aiutare tutti gli sfrattati di Bari”. Con l’assessore abbiamo anche affrontato il problema dell’abusivismo, su cui c’era stata una incomprensione. Noi di Quinto Potere, come anche il Comune nella persona dell’assessore, siamo contro l’abusivismo, soprattutto quello fatto nel momento in cui non ci sono problemi di sorta. “Siamo dalla parte dei veri disagiati” sottolinea l’Assessore. “In sintonia con la Polizia Locale stiamo iniziando un censimento di tutti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, circa 3mila. Inizieremo dalle zone più difficili, come San Pio e il San Paolo. Avremo così una cognizione precisa di quanti alloggi siano occupati dagli assegnatari legittimi, quali abusivamente e quali vuoti di cui le chiavi sono in possesso di altre persone. L’esito lo consegnerò personalmente al Prefetto per adottare poi gli opportuni provvedimenti”. Noi di Quinto Potere continueremo a segnalare sia i casi di emergenza, ma anche quelli di abusivismo e ricordate che quando veniamo a conoscenza del fatto che ci avete preso in giro, noi di conseguenza saremo costretti a raccontare il raggiro che avete creato.
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- di: Raffaele Caruso
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