Nel lontano 2018 documentammo lo sfratto esecutivo di Giovanni e della sua famiglia dopo aver occupato abusivamente per 6 anni la casa popolare in via Giulio Petroni 41 D. Quel giorno l’ufficiale giudiziario mandò via l’intero nucleo familiare nonostante ci fosse anche un bambino piccolo. Dato che siamo stati accusati di mistificare i fatti che riguardano le case popolari (parole dette dall’assessore Lacoppola nell’ultimo video che ha riguardato le occupazioni) abbiamo deciso di fare chiarezza. Ceti di un suo fraintendimento ci preme sottolineare che prima di tutto noi non siamo dalla parte degli abusivi, anzi siamo i primi a dire che devono essere cacciati, ma li comprendiamo quando, dopo anni di attesa e con le case vuote, decidono di occupare abusivamente. Seconda cosa vorremmo invitarlo a verificare con più attenzione quante case popolari vuote ci sono a Bari e a vigilare sui tecnici che probabilmente se la prendono un po’ troppo con comodo. Ad esempio potrebbe velocizzare l’assegnazione di quell’appartamento di via Giulio Petroni 41 D dove, dopo aver cacciato Giovanni e la sua famiglia, è rimasto vuoto per 5 anni. Stando a quanto ci disse l’abusivo e anche una inquilina del palazzo, quella casa è stata usata come deposito dalla legittima assegnataria per 20 anni per poi essere occupata per 6 anni dall’inquilino precedente. Insomma, una storia surreale soprattutto se si pensa a quante famiglie sono costrette a vivere per strada o in situazioni precarie in attesa di avere l’assegnazione di una emergenza abitativa. Come questa ci saranno tante altre case vuote e velocizzare i tempi non sarebbe male. Le famiglie hanno già aspettato troppo.
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- di: Raffaele Caruso
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