Torniamo ad occuparci della storia del presunto stupro ai danni di una giovane studentessa ubriaca da parte di Gaetano Notaro, uno dei due soccorritori presenti alla festa universitaria dove si sarebbe consumata la violenza.
Nonostante l’intervista all’altro soccorritore presente sull’ambulanza che ha negato l’episodio, il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato il ricorso presentato dal 36enne, arrestato il 18 gennaio scorso per presunta violenza sessuale nei confronti di una studentessa, confermando i domiciliari.
Siamo saliti a bordo dell’ambulanza incriminata con l’altro soccorritore per fare chiarezza su altri aspetti della vicenda. “Le condizioni di luce erano queste e non le abbiamo mai spente – racconta -. L’ambulanza è stata accesa per tutto il momento, per via del riscaldamento. C’erano persone davanti l’ambulanza e fino al portellone che era leggermente aperto. Chiunque poteva vedere e sentire, anche perché sono entrato e uscito parecchie volte”.
Abbiamo così replicato la scena di quella sera secondo il racconto del soccorritore, immortalata con la nostra telecamera da varie inquadrature dopo aver simulato anche movimenti e gesti all’esterno e all’interno dell’ambulanza. “La ragazza ha detto che ha sentito Gaetano ansimare, lui si è avvicinato a lei quando ha preso il bracciale e ha misurato la pressione – continua -. C’è sempre stato qualcuno all’esterno, non sono mai rimasti soli dentro. C’era sempre gente fuori. La ragazza non ha detto nulla, mi ha ringraziato sorridendo per averla soccorsa”.
Ci sono poi altri due elementi chiave. “Ha sempre avuto la coperta addosso perché aveva fredda, non è stata mai scoperta. Aveva chiesto anche il giubbotto a Gaetano – conclude -. Il borsone in dotazione poi è sempre quello, all’interno non abbiamo nessun medicinale o farmaco e Gaetano non ha portato nulla dall’esterno, si vede dalla giacca e dai pantaloni. Impossibile che l’abbia sedata”.