“So bene dell’importanza delle mie dichiarazioni, che in gioco ci sono le vite del collega Gaetano Notaro e della studentessa. È proprio per questo che ho deciso di parlare, ma non essendo ancora stato ascoltato dalla Polizia preferisco non diffondere per il momento la mia identità”.
Ai microfoni di quintopotere.it parla uno dei due soccorritori presenti alla festa universitaria dove sarebbe stata violentata una giovane studentessa ubriaca. Per il tremendo reato è accusato Gaetano Notaro, soccorritore – ribadiamo non del 118 – e presidente dell’associazione di volontariato Santissima Madonna del Pozzo di Capurso.
Un’associazione che nulla tra l’altro ha a che fare con l’omonimo Santuario di Capurso. La violenza raccontata dalla vittima si sarebbe consumata in ambulanza. “Io ero presente quella sera alla festa, ho visto cosa è successo e secondo ciò che ho visto Gaetano non può averla violentata”.
Il giovane racconta i particolari di cui è stato testimone. “Stavamo facendo il giropista (il controllo di ciò che avveniva in pista ndr.), quando siamo stati allertati da una ragazza – spiega il soccorritore -. Ci siamo precipitati in bagno e abbiamo trovato la giovane per terra con la testa nel water. Io e la ragazza che aveva attirato la nostra attenzione l’abbiamo presa di peso e accompagnata in ambulanza. Gaetano ci precedeva perché era il solo ad avere le chiavi del mezzo”.
Nell’intervista il soccorritore affronta alcuni dei particolari decisivi di quella sera. “Il portellone dell’ambulanza è sempre rimasto aperto in modo che all’interno si potesse sempre vedere cosa succedesse, per di più le luci del mezzo sono rimaste accese – continua il soccorritore -. All’esterno c’erano diverse persone che avrebbero potuto notare eventuali movimenti sospetti, erano tutti ubriachi”.