Sono 17 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti della questura di Lecce nell’ambito dell’operazione ‘Game Over’ contro il clan di Maurizio Briganti ritenuto affiliato alla Sacra corona unita. Tre provvedimenti sono stati notificati a persone già in carcere, quattro sono finite ai domiciliari e altre dieci persone sono state portate in carcere. I 17 sono indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, estorsione e violazione della legge sulle armi.
Il boss, Pasquale Briganti, detto Maurizio, nonostante fosse in carcere dal 2019, continuava a gestire il clan. Lo faceva attraverso familiari e sodali, riuscendo ad affiliare nuove persone attraverso i rituali delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e innalzando il rango interno quelli già appartenenti alla Sacra corona unita.
Sono stati documentati episodi di estorsione, anche per sostenere gli affiliati in carcere, e spedizioni punitive nei confronti di chi non osservava le regole. Il clan si sarebbe occupato direttamente dell’acquisto della droga, prevalentemente in Albania, e della consegna finale ai vari pusher. Avrebbe inoltre avuto una consistente disponibilità di armi, anche da guerra, di provenienza balcanica.
Nel corso delle attività sono stati sequestrati fucili mitragliatori di assalto sovietici, tra cui AK47 Kalashnikov e modello M.70 Zavasta, oltre a numerose pistole calibro 45, calibro 38 special e relativo munizionamento. Per l’acquisto di queste armi il gruppo criminale avrebbe avuto come referente una persona italiana, di origini montenegrine, collante tra il clan e i trafficanti di armi residenti nel campo nomadi Panareo a Lecce. Tra le attività illecite del clan anche estorsioni agli ambulanti in occasione delle partite di calcio del Lecce, eventi musicali e sagre; la gestione dei parcheggi abusivi durante spettacoli ed eventi sportivi; e l’estorsione ad alcuni commercianti in occasione delle festività del Patrono di Lecce.