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Estorsione e usura a Bari, in 30 a processo: tra loro elementi di spicco dei clan Strisciuglio, Diomede e Capriati

20 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso
20 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso

L’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Bari, su diversi episodi di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, dal 2009 al 2018 finisce con 30 richieste di rinvio a giudizio e 43 di archiviazione (tra i quali il pugile Francesco Lezzi). 

Protagonisti diversi esponenti di spicco dei clan baresi Diomede, Capriati e Strisciuglio. La Procura aveva chiesto l’arresto per 56 persone, rigettato perché i fatti risalgono a 15 anni fa.

Anche in Appello arrivò un no da parte dei giudici, “pur non potendo negarsi la sussistenza di una adeguata piattaforma indiziaria in ordine alla commissione di ciascuno dei delitti”. Ora 30 di quelle 73 persone rischiano il processo.

A far scattare l’indagine, risalente al periodo compreso tra aprile e novembre 2013, fu un tabaccaio, titolare della licenza 266, a sua volta arrestato per usura e poi pentitosi.