Sono state depositate le motivazioni della sentenza che ha visto nuovamente assolto l’ex sindaco di Grumo Appulo, Michele D’Atri. L’ex sindaco era accusato di avere, in concorso con l’allora segretaria comunale, attestato dichiarazioni falsamente rese dall’allora sindaco di Cassano Murge, nel corso della seduta di coordinamento di 6 Comuni, di cui Grumo Appula risultava “capofila”, inerente il conferimento di quote per l’acquisto dei servizi socio assistenziali per la piscina comunale di Grumo, facendo risultare un parere unanime nella votazione, da parte dei Comuni partecipanti, in realtà, non sussistente, perché espressamente disconosciuta dall’allora sindaco di Cassano, che esprimeva invece parere contrario.
Al termine del processo, il Tribunale di Bari ha assolto l’ex sindaco D’Atri, difeso dall’avv. Antonio La Scala, perché “il fatto non sussiste”, in quanto sono emersi numerosi elementi che rendono, quantomeno contraddittoria, secondo quanto afferma il Tribunale, la versione offerta dall’ex sindaco di Cassano Murge in sede di dibattimento (vedasi messaggi scambiati con l’imputato e le deposizioni dei testi a discarico), che sarebbe, in realtà, tornata sui suoi passi, a seguito dell’interlocuzione con i consiglieri dell’opposizione del suo Comune, rinnegando il suo parere favorevole. È l’ennesimo proscioglimento a favore del Sindaco D’Atri che per due mandati ha guidato l’amministratore comunale di Grumo.