Si continua ad indagare sulla morte di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne ritrovata senza vita il 29 giugno scorso nella sua casa di Fasano. La pista del suicidio non convince i familiari. Patrizia aveva un figlio di 9 anni, in quel momento a casa del suo ex marito, al quale avrebbe inviato un messaggio di saluto prima del gesto. Era una professionista affermata, era una sportiva che si apprestava a gareggiare in nuove competizioni. Per questo motivo i parenti hanno chiesto la riesumazione del corpo per accertare la verità.
Gli inquirenti sono alla ricerca del suo computer che è sparito dall’abitazione. Insieme al telefonino (ancora in attesa di essere sbloccato), il pc resta uno degli strumenti utili per ricostruire gli ultimi movimenti e le ultime telefonate che si intrecciano tra vita privata e lavorativa. “Mi hai rovinato la vita”, sono queste le parole che i vicini di casa hanno sentito pronunciare da Patrizia in una telefonata concitata poco prima di togliersi la vita. La giornalista, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, avrebbe avuto anche una lite con due uomini in strada. Uno di loro, un imprenditore fasanese, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio e atti persecutori.