“Auguri”. “Buona festa della donna”. In quante questa mattina hanno ricevuto gli auguri per la festa della donna? Alcuni di certo sentiti, altri fatti per circostanza. In molti pensano che la Festa della Donna sia solo un giorno per celebrare la figura femminile, ma pochi sanno che in realtà l’8 marzo è per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.
Mi viene da chiedere se effettivamente noi donne abbiamo raggiunto queste tanto agognate conquiste sociali, economiche e politiche, se davvero le discriminazioni siano state abolite, perché di certo le violenze non lo sono affatto.
Un post su Instagram di Cathy La Torre mi ha fatto riflettere. Una donna su due non lavora e se lo fa guadagna un quinto in meno rispetto agli uomini, il perché non è dato sapersi. Tutto questo mentre la percentuale di donne laureate è nettamente superiore agli uomini e ci sono donne che sono molto più istruite rispetto al ruolo che ricoprono. Per non parlare delle conseguenze dovute alla pandemia. Alcune hanno dovuto rinunciare a cercare lavoro perché con i figli in dad da seguire, altre hanno visto un calo netto degli stipendi perché in smartworking sempre per seguire i figli.
Per non parlare poi dei femminicidi. Nella mia regione, la Puglia, c’è stato per fortuna un calo drastico degli omicidi di donne, ma sono aumentati i reati di stalking, maltrattamenti e violenza sessuale. Una donna deve fare anche i conti con la paura di uscire di casa da sola, di essere seguita per semplice divertimento o appellata “donnaccia” (per non essere volgare) se si mette una minigonna o se decide di non concedersi al primo che capita.
In Italia si predica bene e razzola male. Le istituzioni l’8 marzo si svegliano con il pensiero che devono fare un post di augurio per la festa della donna. Tutti, dai consiglieri comunali agli onorevoli, non possono non scrivere una frase su quanto sia importante il ruolo della donna nella società. Bene. Questi sono gli stessi che non cambiano la tassa sugli assorbenti, visti come bene di lusso e non di necessità, costringendo noi donne a pagare 4 euro un pacco di tamponi interni e 3 euro uno di assorbenti con le ali, perché solo con quelli riusciamo a fare la ruota. Sembra quasi che sia colpa nostra avere emorragie una volta al mese per una intera settimana. Gli stessi che hanno permesso che alla donna venga dato l’80% dello stipendio durante la maternità. Gli stessi che non hanno mai eletto un Presidente del Consiglio donna, figuriamoci un Capo di Stato.
Detto questo se proprio volete festeggiare l’importanza della donna, vedete di cambiare tutto ciò che ho elencato sin ora (ed è solo la minima parte) e risparmiate i soldi per le mimose che tanto alla fine ci fanno anche allergia.