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Femminicidio a Gravina, sabato i funerali di Maria Arcangela Turturo. La figlia: “Papà non prendeva più le pillole”

11 Ottobre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
11 Ottobre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Si terranno sabato 12 ottobre, alle ore 15.30 presso la Chiesa Santissimo Crocifisso di Gravina, i funerali di Maria Arcangela Turturo, la 60enne uccisa a mani nude dal marito, il 65enne Giuseppe Lacarpia, in carcere con l’accuso di omicidio volontario (aggravato dal legame di parentela e premeditato).

Lacarpia avrebbe prima dato fuoco alla macchina mentre la moglie era ancora all’interno e poi, quando la donna ha provato a fuggire, l’avrebbe immobilizzata a terra causandole fratture alle gambe e al torace. La donna è poi morta nell’ospedale di Altamura, in cui era stata trasportata. Il gip, nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare di ieri, ha rilevato il pericolo di reiterazione di reato, “dovendosi ritenere, in base alle circostanze del fatto, che l’indagato sia soggetto estremamente pericoloso, poiché violento, calcolatore e privo di ogni inibizione”. Per Lacarpia è stata disposta la carcerazione per contenere “la libertà di movimento dell’indagato, al fine di allontanarlo dai familiari e prevenire ulteriori manifestazioni delittuose” e perché non si può “riporre alcun affidamento sulla capacità di autodisciplina del soggetto, di cui difettano in benché minimi indicatori”.

Lacarpia, scrive ancora il gip, “ha infierito sulla moglie, riprendendo la condotta pochi secondi dopo essersi fermato, a dimostrazione dell’intenzione di eliminarla, verosimilmente per impedirle di denunciarlo”. E per l’uomo, che soffre di problemi neurologici, “non vi sono seri dubbi, in questa fase, in merito all’imputabilità dello stesso”.

In una prima fase il 65enne avrebbe detto di aver cercato di assistere la moglie dopo che, a causa di un incidente, la macchina aveva preso fuoco. Ma per il gip si tratta “di una versione di comodo”, perché “emerge benissimo dal video (girato da una ragazza che passava in quel momento insieme ad alcuni amici, ndr) che l’uomo non ha minimamente messo in sicurezza la moglie, ma che l’ha, al contrario, aggredita. Inoltre, i primi rilievi sull’origine dell’incendio, suggeriscono che questo abbia avuto matrice dolosa”. La Procura resta a caccia del liquido infiammabile. Lacarpia lo avrebbe comprato qualche giorno prima della tragedia e avrebbe detto a sua moglie che lo avrebbe usato per togliere dalla strada una valigia rosa.

“Ultimamente aveva smesso di prendere i farmaci; è successo negli ultimi 15 giorni e mia madre se ne accorse perché trovava le pillole nella tazza del bagno”, il racconto di una delle figlie della coppia.