Albano Galati, il 57enne che ha ucciso a coltellate la moglie Aneta Danelczyk a Taurisano, si è recato in un bar del Paese a bere whisky dopo l’omicidio con le mani ancora sporche di sangue, prima di presentarsi in commissariato e confessare quanto fatto. Il retroscena agghiacciante emerge dalle carte dell’inchiesta e dall’ordinanza con cui è stato convalidato l’arresto, mentre in giornata è prevista l’autopsia sul corpo di Aneta.
L’uomo, che ha ferito anche la vicina di casa a cui la vittima aveva chiesto aiuto per sfuggire alla furia omicida del marito dal quale si stava separando, ha manifestato in commissariato uno stato di alterazione psicofisica, si è sentito male e ha perso i sensi. Una volta rinvenuto, dopo l’intervento di un’ambulanza, è stato interrogato dai pm ai quali ha detto di non ricordare nulla, neanche perché si trovasse lì in quel momento. Galati era da poco in cura in un Centro di igiene mentale al quale si era rivolto spontaneamente dopo aver perso il lavoro in seguito a problemi di salute per cui aveva dovuto smettere di lavorare. La difesa è pronta a chiedere l’autorizzazione per una perizia psichiatrica e sembra essere decisa sulla pista dell’incapacità di intendere e di volere.