Al sangue, media o ben cotta. Queste sono le tre tipologie di cottura della carne, ma da qualche tempo spopola la cottura lenta a bassa temperatura. Dato che non siamo esperti in materia, abbiamo chiesto spiegazioni al biologo nutrizionista e personal trainer Marco Cantatore, grazie anche alla collaborazione del ristorante “Stocotto”, uno di quelli che a Bari usa questo tipo di cottura. “La cottura lenta a bassa temperatura porta notevoli benefici. Basta pensare che le vitamine del gruppo B, quelle molto sensibili alle alte temperature, non si disperdono. La carne è messa sotto vuoto e cotta per ore, anche fino a 24 ore, a una temperatura di 60 e 70 gradi. Una cottura uniforme che evita le parti carbonizzate che non fanno bene. La busta sottovuoto trattiene i liquidi e tutti i caratteri organolettici, tenerezza e sapore, e sono conservati nella busta rendendo più gradevole il sapore”.
L’idea di sperimentare la cottura a bassa temperatura è nata durante il periodo del Covid. “Tutti volevamo cambiare qualcosa nelle nostre attività – spiega Franco Grieco, ceo e founder di Stocotto – e quindi abbiamo optato per la cottura lenta dove tutti i nostri prodotti sono cotti in questo modo. Nei nostri laboratori ci portiamo avanti con il lavoro, avendo così la possibilità di dare ai nostri clienti ogni tipo di prodotto”. Per far conoscere questo tipo di cottura, Stocotto organizzerà tre date con un festival dedicato alla bassa temperatura. Non ci resta che assaggiare.