Rabbia e sconforto. È questo ciò che prova la moglie di Pietro Conversano, l’appuntato della Guardia di Finanza scomparso nel nulla il 13 febbraio del 2019. “Nessuno ha fatto nulla per cercare mio marito. Ha fatto tanto per la caserma e la Finanza, non si meritava questo trattamento proprio dai suoi colleghi”.
Con lei abbiamo ripercorso gli istanti prima della sua scomparsa. “Quella notte era agitato. Mi aveva detto che avrebbe dovuto fare una missione speciale, una cosa che prima di allora non aveva mai fatto. Col fatto che non ci potevamo sentire, prima di andare via mi ha chiesto un bacio e col senno poi mi ha abbracciato in un modo strano, come se fosse l’ultima volta. Alcuni giorni dopo ho anche trovato la sua fede, ma sono convinta che se la sia tolta perché quella sera non stava bene”.
“Pochi giorni prima della sua scomparsa abbiamo festeggiato la cresima di nostro figlio. Lì per lì non ci ho fatto caso, ma ripensandoci quel giorno c’era qualcosa che non andava, era pensieroso. Caratterialmente era molto chiuso, era sempre disponibile con gli altri, ma lui non chiedeva mai aiuto. Sarà arrivato al culmine e non è riuscito a gestire ciò che aveva dentro. Io spero che adesso facciano le opportune ricerche. Sono passati 3 anni e fino ad ora nessuno ha fatto niente”.
Katia vive col senso di colpa di non essere riuscita a capire che in Pietro qualcosa non andava. “Convivo col dispiacere di non aver recepito ciò che aveva in testa. Per nessuno di noi è facile, tanto meno per i suoi figli che vivono di alti e bassi. Per fortuna c’è la famiglia che si supporta, come anche l’associazione Penelope e l’avvocato La Scala che ci aiuta non solo dal punto di vista legale. non è facile ma in noi c’è sempre la speranza di ritrovarlo. Pietro se mi stai ascoltando, ti prego torna a casa. Siamo qui per ripartire da zero”.
Purtroppo la famiglia di Pietro ha dovuto anche subire non solo il dolore della scomparsa di un caro ma anche pressioni da parte delle istituzioni. Nei suoi confronti, infatti, è stato aperto un processo con l’accusa di diserzione. Per fortuna è stato congelato per permettere alla Polizia di Stato effettuare le ricerche del militare. Nel frattempo la moglie si è vista recapitare a casa la multa di 100 euro perché essendo over50, Pietro non risulta vaccinato, oltre alla richiesta della restituzione di un anno e mezzo di stipendi.