“Stavano tutti dormendo, credo. A svegliarci è stata la violenta frenata e poi il botto, quando ci siano scontrati con le auto, prima di finire nella scarpata”. È questa la prima testimonianza di uno dei passeggeri del bus finito in una scarpata a causa di un tamponamento avvenuto all’alba di oggi sull’A16, all’altezza del comune avellinese di Vallesaccarda. Nello schianto ha perso la vita una persona, altre 14 sono rimaste ferite. Il giovane, di Lecce, era diretto a Roma. Raggiunta la Capitale avrebbe dovuto raggiungere Firenze. Ha una brutta contusione alla spalla, come tanti altri passeggeri che erano con lui. Il pullman è partito ieri alle 23 da Lecce e sarebbe dovuto arrivare alla stazione Tiburtina della Capitale alle 7. Nella palestra di Grottaminarda sono presenti quasi tutti i passeggeri del Flixbus che hanno perlopiù contusioni: i medici del centro avellinese li stanno refertando uno per uno. C’è chi ha il collare, chi delle fasciature agli arti ma niente di più.
“Siamo vivi per miracolo”. Biagio, luogotenente della Guardia di Finanza, era a bordo del bus della Flixbus con i figli Gaetano e Martina, diretti a Roma per una breve vacanza. Parla a telefono con la moglie che da Copertino, in provincia di Brindisi, chiede con apprensione rassicurazioni sulle loro condizioni di salute. Insieme ai figli è riuscito a trovare un varco verso l’esterno attraverso un vetro rotto. Sono in molti a dire di “aver visto la morte con gli occhi”. Carlino, partito da Lecce, è ancora scosso. “Mi sono aggrappato al sedile davanti tenendo le gambe alzate. È stata la mia fortuna: ho evitato che uno sedili scardinati in seguito all’impatto mi travolgesse”.