La Procura di Foggia ha aperto una indagine in merito all’affidamento da 22 milioni di euro l’anno, con durata di 9 anni, della raccolta dei rifiuti da parte del Comune di Foggia all’Amiu Puglia di Bari. L’indagine è sfociata con la notifica di due decreti di perquisizione nei confronti di una dirigente comunale, Concetta Zuccarino, responsabile del settore ambiente, e del direttore generale dell’azienda appaltatrice, Antonello Antonicelli. Il procedimento è stato eseguito dalla Finanza. Le indagini, come si evince sulla Gazzetta del Mezzogiorno, hanno fatto emergere una probabile esecuzione ad hoc del procedimento così da poterlo affidare alla concorrente scelta. Una ipotesi che tra i vari soggetti non è mai stata contestata, come invece fa il decreto firmato dalla pm Paola De Martino che ipotizza l’appalto sia stato in qualche modo indotto per affidarlo ad Amiu Puglia. Il tutto è partito con degli esposti presentati da alcuni cittadini e associazioni di Foggia secondo cui l’affidamento in-house violerebbe sia il codice degli appalti che le linee dell’Anac. Nell’esposto viene sottolineato che l’Amiu Puglia avrebbe usato l’appalto con Foggia per ripianare i bilanci garantendo così il servizio a Bari. Perquisito anche l’ufficio di Bari del presidente dell’Amiu Puglia Paolo Pate, che al momento non risulta coinvolto nell’inchiesta. Da chiarire anche la posizione di Antonicelli, nominato direttore generale dell’Amiu a luglio, quando i colloqui con Foggia erano già in fase avanzata. Gli indagati saranno sentiti per chiarire la loro posizione.