“Mi prendo le mie responsabilità, spero che muoia”. Con queste parole il 70enne Giuseppe Manica ha ammesso di aver accoltellato il 51enne Michele Esposito e non poteva fare diversamente dopo che i carabinieri hanno trovato sia l’arma che i vestiti indossati.
La vittima, giornalista e consulente finanziario, è in prognosi riservata al Policlinico di Bari, ma è ritenuta fuori pericolo di vita. È stata operata per ridurre le conseguenze delle profonde ferite inferte, poi ricoverato in Rianimazione e nella serata di oggi estubato. Domani sarà trasferito in un reparto ordinario per la successiva dimissione.
I due abitano nello stesso condominio, al quartiere Poggiofranco di Bari, e mercoledì sera il 51enne era uscito di casa alle 22.40 per portare il cane a spasso. Quando è rientrato ha trovato Manica all’esterno dell’ascensore. Tra i due negli anni c’erano stati diversi litigi per motivi condominiali e lo stesso Esposito, più volte, aveva denunciato episodi di stalking e anche aggressioni.
“Ti giuro che se dovesse accadermi qualcosa – diceva Manica al 51enne -, se mi dovessero condannare, dovrai avere paura ogni volta che mi incontrerai. Ti prometto che ti taglio la gola, quindi continuava dicendogli non avrò più nulla da perdere. Ti taglio la gola. Ti taglio la gola. Te lo prometto”.
Quando i carabinieri sono intervenuti sul posto, i residenti hanno indicato Manica senza esitare, mentre la vittima si trovava al quinto piano, sul pianerottolo, riversa a terra in una pozza di sangue scuro sul fianco sinistro. Il 51enne ha avuto la forza di dire dove era stato buttato il coltello (nella fessura tra l’ascensore e la tromba d’aria) e con il dito ad indicare il suo aggressore. Il pensionato 70enne aveva ancora le mani sporche di sangue, nonostante il tentativo di pulirle nel lavatoio sul balcone della cucina.
“Mi ha rovinato la vita. Sono stato io, mi prendo le mie responsabilità. Mi hai rovinato la vita, disgraziato”, ha continuato. Il 70enne, in attesa di udienza di convalida, e’ stato portato in carcere: l’uomo era gia’ noto alle forze dell’ordine per precedenti reati, era stato ammonito dal Questore nel 2018 e condannato nel 2019 e nel 2022 per atti persecutori commessi ai danni della vittima e della sua famiglia.