Avvocati, commercialisti e finanzieri che si approfittavano del loro lavoro per aiutare i criminali a nascondere i soldi. Grazie all’inchiesta della Guardia di Finanza e della Dia, coordinata dalla Procura di Bari, si è potuto smantellare una vera e propria organizzazione criminale dedita alla corruzione, frode fiscale traffico di stupefacenti ed estorsione.
Secondo l’indagine due degli avvocati finiti nel mirino della Guardia di Finanza e della Dia, Fabio Mesto e Massimo Chiusolo, sarebbero riusciti ad ottenere notizie riservate sulle indagini grazie a rapporti al limite del favore con magistrati e cancellieri.
Nel caso in cui i giudici decidevano di non fare favori, erano pronti a gettarli in pasto alla gogna mediatica con esposti corredati di fotografie che potevano comprometterli, come accaduto a una giudice di Trani per cui gli avvocati Mesto e Bisceglie erano pronti con un esposto.
Gli avvocati non si limitavano solo a tenere per le redini il mondo della Giustizia, ma secondo le intercettazioni, in parte rese noto su Repubblica, soprattutto l’avvocato Mesto era quello che aveva in mano il mondo delle frodi fiscali, ed infatti è accusato di associazione a delinquere. Mentre a Chiusolo e Bisceglie è contestato il trasferimento fraudolento di valori per aver aiutato Emanuele Sicolo a mantenere le sue ricchezze nonostante fosse pregiudicato.