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Frode fiscale, maxi sequestro e 10 arresti nel Barese: nei guai imprenditore di Altamura e dipendenti di Poste

10 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
10 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Fatture false emesse per evadere il fisco. Società cartiere create per fatturare operazioni inesistenti. È quanto avrebbero fatto le dieci persone indagate dalla procura di Bari e accusate, in concorso e a vario titolo, di associazione per delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Quattro sono finiti in carcere, sei ai domiciliari.

Nell’inchiesta sono coinvolte altre 4 persone tra direttori e dipendenti di uffici postali, che avrebbero aiutato gli indagati e beni per oltre 5 milioni di euro sono stati sequestrati perché considerati frutto di reati. Secondo quanto accertato dalle indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico- finanziaria, l’associazione per delinquere ruotava attorno ad un imprenditore di Altamura (Bari), responsabile di una impresa attiva nella produzione, commercializzazione e posa in opera di serramenti, infissi e arredi per esterni. L’uomo tra il 2019 e il 2022 avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 17,5 milioni di euro nei confronti di una trentina di committenti del Barese che, secondo i finanzieri, contabilizzavano costi inesistenti per ridurre le tasse. Inoltre, l’imprenditore avrebbe creato, assieme agli altri indagati, società cartiere per emettere fatture false ed evadere le tasse per quasi 4 milioni di euro. I finanzieri hanno rilevato che le società coinvolte avevano una capacità operativa incongrua rispetto ai volumi d’affari rilevati. Ad esempio non avevano dipendenti o magazzini appropriati all’attività. Secondo l’accusa, inoltre, grazie all’aiuto dei direttori e dei dipendenti delle Poste, gli indagati utilizzavano i conti delle società cartiere per prelevare enormi quantità di denaro contante da restituire ai committenti principali delle false fatturazioni.