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Furti nel Barese, selfie col bottino dopo ogni colpo: condannati i 15 della banda – I NOMI

22 Dicembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere
22 Dicembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere

I 15 componenti di una banda di ladri, arrestati a febbraio scorso, sono stati condannati al termine di un processo celebrato col rito abbreviato dal Tribunale di Bari per i reati, a vario titolo contestato, di rapine ai tir, furti aggravati su sportelli automatici di banche e uffici postali, furti di auto e in abitazione, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, sequestro di persona, porto abusivo di arma da fuoco e incendio doloso: Luigi Bernaus a 2 anni e 8 mesi di reclusione, Giuseppe Capriati a 2 anni, Giovanni e Vito Didonna rispettivamente a 6 anni e 2 mesi di reclusione e 1 anno e 4 mesi, Vito Lorusso a 4 anni e 6 mesi, Maicol Loseto a 7 anni e 8 mesi, Angelo e Nicola Mezzi rispettivamente a 3 anni e 2 mesi di reclusione e 5 anni, Giuseppe Montenero a 2 anni e 8 mesi, Giuseppe Pacucci a 3 anni e 6 mesi, Francesco Roberto a 1 anno e 6 mesi, Antonio e Davide Sblendorio rispettivamente a 1 anno di reclusione e a 5 anni, Giuseppe e Vito Scorcia rispettivamente a 5 anni e 6 mesi di reclusione e 4 anni e 8 mesi. La gup inoltre ha assolto “per non aver commesso il fatto” Agostino Capriati e Giovanna Ferrante, accusati di tentata rapina in casa di una coppia di anziani, e Francesco Rivizzigno.

Il gruppo criminale, secondo quanto ricostruito dalle indagini, aveva la sua base operativa in una officina. I fatti risalgono agli anni 2020 e 2021, i colpi sono stati commessi con cadenza quasi giornaliera a Bari e in diverse città dell’area metropolitana (Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola, Sannicandro, Triggiano e Valenzano), tra cui 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina a due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito e ufficio postale e un incendio doloso che ha coinvolto 5 auto. I 15 agivano come “un vero commando” e dopo ogni colpo, come documentato dai militari, scattavano selfie con in mano armi e denaro. Esemplificativo delle modalità operative della banda è un episodio del dicembre 2020, quando sette rapinatori, in tre equipaggi su altrettante auto, dopo aver bloccato la provinciale Rutigliano-Adelfia, rapinarono un tir in transito: minacciarono con una pistola il conducente, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi nella cabina, per poi rilasciarlo a Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni sono state utilizzate anche auto con lampeggianti blu simili a quelli in dotazione alla forze di polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime. La gran parte dei colpi avveniva di notte ,”creando un elevato allarme sociale tra la popolazione – si legge negli atti – , in particolare quando venivano fatte saltare le cariche esplosive all’interno di sportelli bancomat degli istituti di credito, ma anche con le rapine ai danni degli autotrasportatori che, sempre più di frequente, venivano bloccati lungo le principali arterie stradali che attraversano e conducono al capoluogo, sulle Statali 16 e 100, costretti sotto la costante minaccia di armi costretti a cedere il loro veicolo (con tutto il carico all’interno) e privati della loro libertà personale per poi essere rilasciati in posti isolati”.  Durante le indagini è stata recuperata parte della merce rubata, 113 climatizzatori e 2 autocarri, di cui la gup Valeria Isabella Valenzi che ha emesso la sentenza ha disposto il dissequestro e la restituzione ai legittimi proprietari.