Si è tenuta nella giornata di ieri, nel Tribunale di Bari, l’udienza preliminare a carico di 12 imputati, tra cui medici, infermieri e operatori sanitari, accusati di peculato e autoriciclaggio per essersi impossessati di dpi e farmaci di proprietà dell’Oncologico di Bari.
Emanuele Fino è stato condannato (pena sospesa) a un anno e 4 mesi per peculato, mentre l’infermiere Vito Novielli, che aveva scelto il rito abbreviato, è invece assolto “perché il fatto non sussiste” dalla stessa accusa. In 7 (Onofrio Costanzo, Maria Longo, Maria Elizabeth Pompilio, Michele Antonacci, Carlo Romito, Basilio Damiani e Vincenzo Senese) hanno patteggiato a pene da un anno e 4 mesi a 2 anni, dopo aver risarcito l’Oncologico che nel processo appare come parte offesa. I sette sono stati anche interdetti dai pubblici uffici e dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni.
Tre invece i rinvii a giudizio. Tra loro anche Vito Lorusso, l’ex primario già in carcere dopo aver patteggiato una pena di 5 anni per aver chiesto soldi ai pazienti con l’obiettivo di saltare le liste d’attese. Le accuse sono in questa vicenda di peculato e ricettazione. Rinviate a giudizio anche le infermiere Lidia Scarabaggio e Donata Acquaviva, per loro il processo inizierà il prossimo 5 ottobre.