“All’evento G7 abbiamo avuto modo di verificare che in evidente violazione delle più elementari norme in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, sia stata predisposta presso l’Osp. SAN PAOLO una postazione 118 aggiuntiva dove stazionano h. 24, in un container privo di servizi igienici, ben 5 lavoratori e più precisamente un anestesista ed un infermiere della UOC Rianimazione dell’AOUC Policlinico-Giovanni XXIII, un autista e un Autista/ soccorritore della SANITASERVICE ASL BA srl e un Infermiere della ASL BA”. Inizia così la denuncia della FIALS. Non si placano le polemiche e le denunce sulla macchina organizzativa dei soccorsi e delle Forze dell’Ordine in occasione del G7 in Puglia.
“Le condizioni in cui sono costretti ad operare i predetti lavoratori, a giudizio dello scrivente appaiono disumane, come si può constatare dalla foto che allego e i predetti operatori addetti al sistema di emergenza urgenza sanitaria vengono di fatto trattati alla stessa stregua dei migranti che sbarcano illegalmente sul territorio nazionale. Risulta che in maniera inconcepibile sarebbe stata disposta una retribuzione differenziata per gli operatori, ovvero una paga oraria per il personale medico pari a 60 euro, per il personale infermieristico pari a 50 euro, mentre agli autisti/soccorritori ed i soccorritori della SANITASERVICE ASL BA verrà riconosciuto solo il trattamento economico del lavoro straordinario – conclude il sindacato -. Prer quanto sopra esposto e considerato che a fronte di un evento straordinario che pone la Regione Puglia al centro del mondo, non è tollerabile far lavorare gli operatori del 118 in condizioni disumane vendendo una realtà organizzativa patinata e nascondendo evidenti inefficienze e lacune organizzative che mettono a rischio la tutela della salute dei lavoratori. In mancanza di immediato trasferimento della predetta postazione 118 in ambienti idonei e all’applicazione della paga oraria nel rispetto del vigente CCNL, provvederemo a segnalare alla competente Autorità Giudiziaria la gravità dei fatti”.
