“Abbiamo perso la gara per 16 centesimi. C’entrava il commissario. Sono stati investiti 60mila euro ma ha fatto così e ha fregato a tutti”. Il riferimento è a Elio Sannicandro, direttore di Asset Puglia, interdetto oggi dagli uffici pubblici su disposizione della magistratura perchè indagato per corruzione in relazione al pagamento di una presunta tangente di 60mila euro quale corrispettivo per garantire l’aggiudicazione di un appalto integrato relativo la realizzazione di lavori in bacini idrografici. Sannicandro è stato sospeso dal governatore Emiliano che ha nominato il Generale della Guardia di Finanza in quiescenza Salvatore Refolo soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico e Commissario straordinario dell’Agenzia Asset con decorrenza immediata.
Il passaggio emerge dall’intercettazione tra Antonio Di Carlo, imprenditore 62enne di Lucera finito in carcere, e la sua segretaria che chiedeva se quella a cui faceva riferimento era una delle gare “che doveva andare in porto”. L’indagine della Finanza coinvolge in totale 23 persone accusate a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e turbativa d’asta. Complessivamente sono state eseguite 11 misure cautelari tra Puglia, Molise e Lazio. Sannicandro, attraverso una nota, ha dichiarato di essere innocente e di essere pronto a chiedere la revoca dell’interdizione.