Gare d’appalto pilotate nella Sanità foggiana. Nella giornata di ieri il direttore generale dell’Ospedale Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, è finito in manette insieme a Roberto e Roberta Pucillo, Antonio Apicella, Costantino Quartucci e Rita Acquaviva.
Le gare d’appalto, stando a cosa gli inquirenti hanno trovato nei pc degli indagati, erano scritte in famiglie. I due imprenditori di Alidaunia, i Pucillo, e Antonio Apicella, medico in pensione e faccendiere, erano in contatto con il dirigente del Riuniti, Costantino Quartucci, e dirigente dell’Asl, Rita Acquaviva.
Nelle carte dell’ordinanza, firmata dal gip Armando Dello Iacovo, vi è tutta la cronologia degli incontri, telefonate e accordi. Nei pc sono stati trovati files nei quali vi erano varie procedure amministrative in merito all’affidamento di appalti per oltre 70 milioni di euro. “Ha tradito tre volte la sua funzione di supremo garante dell’imparzialità della gara” ha scritto il gip in merito a Dattoli.
L’inchiesta ha avuto inizio nel 2019 e ha travolto anche il direttore generale dell’Ospedale Riuniti di Foggia nonché consulente del ministero della Salute e braccio destro del presidente Emiliano, Vitangelo Dattoli.
Grazie ai consigli dei dirigenti e manager, venivano riportate decine di modifiche al capitolato delle gare d’appalto, fino all’atto definitivo in cui vi era la correzione riportata nel disciplinare di gara nella parte della “modalità di aggiudicazione”. Secondo gli inquirenti era stato privilegiato il dato soggettivo/discrezionale piuttosto che quello oggettivo legato al punteggio per l’offerta economica. Tutto questo fatto per aggiudicare ad Alidaunia la costruzione dell’Elisoccorso e scalzare la ditta milanese Avionord, unica in corsa.
Trattative illecite che hanno riguardato anche il dg Dattoli al quale spettava l’ultima mossa, ovvero la chiusura in tempi rapidi affinché l’appalto fosse vinto da Alidaunia.