La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta su Giacomo Olivieri, l’ex consigliere regionale e marito di Maria Carmen Lorusso finito in carcere lo scorso 26 febbraio con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso ed estorsione. L’ipotesi di reato è quella di riciclaggio ed è un filone che nasce dalla maxi inchiesta “Codice Interno” della Dda di Bari. La perizia di 260 pagine, depositata da tre commercialisti, ha fatto luce sugli squilibri sproporzionati tra le fonti di reddito e gli impieghi, facendo emergere soprattutto le fonti illecite di finanziamento,. Ci sono le società attraverso le quali Olivieri ha movimentato beni e capitali, l’acquisto di terreni e immobili, i rapporti con alcune banche (l’ex Banca Popolare di Bari e la Banca popolare di Vicenza) e i finanziamenti concessi alla Fondazione Maria Rossi Olivieri Onlus.
Dalle indagini è emerso “un grave quadro indiziario a carico di Olivieri, professionista esercente l’attività di avvocato, nonché persona attiva in politica a livello locale, che ha realizzato nel corso degli anni numerose operazioni immobiliari utilizzando risorse bancarie in virtù di rapporti personali consolidati, spostando con estrema disinvoltura le proprietà acquisite mediante conferimenti societari e servendosi di prestanome a cui intestare le quote societarie quale schermo nei confronti dei creditori a seguito delle iniziative giudiziarie negli ultimi anni intraprese dagli stessi, ovvero di altre indagini o procedimenti penali cui era stato sottoposto”, si legge nelle carte.