Per la terza volta i familiari di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne trovata impiccata il 29 giugno scorso nella sua casa a Fasano, hanno consegnato in Procura l’istanza di riesumare il corpo della donna per effettuare l’autopsia. Domanda a cui per l’ennesima volta non è arrivata una risposta. Potrebbe cambiare la situazione il 20 ottobre, giorno in cui scadono i termini per presentare la relazione sulle perizie sul telefono e il pc della giornalista effettuate dal consulente informatico incaricato. Dopo questa data sono due gli scenari o l’avviso di conclusione delle indagini con richiesta di archiviazione o rinvio a giudizio, oppure la richiesta di completamento dell’attività istruttoria con istanza di autopsia. Secondo scenario in cui i familiari di Patrizia sperano perché non hanno mai creduto all’ipotesi del suicidio. Nell’inchiesta spunta il nome di un imprenditore di 40 anni, indagato per stalking e istigazione al suicidio. Lui, insieme a un altro uomo presente nella vita della giornalista, avrebbero litigato in strada poche ore prima la morte di Patrizia.