Gianluca Navoni è il 23enne che la sera del 31 agosto si è tolto la vita gettandosi sotto un treno merci in corsa, davanti alla sua mamma, nella stazione di Bari-Palese. Una notizia che ha sconvolto tutta la città, soprattutto per la sua giovane età. Gianluca era stato ricoverato una settimana fa in Psichiatria, ma è stato dimesso. Abbiamo incontrato e intervistato Massimiliano, il suo papà. La famiglia cerca risposte, chiede giustizia e vuole la verità. Perché Gianluca è stato dimesso?
“Devono farsi un esame di coscienza. Con quale coraggio guarderete i vostri nipoti e i vostri figli? Vogliamo sapere cosa è successo – racconta in lacrime -. Devono spiegarmi perché mio figlio è stato dimesso e devono darci risposte valide. Non stava bene mentalmente e combatteva i suoi fantasmi. Si è presentato in Questura manifestando le proprie intenzioni, un ispettore che ringarzio ha portato mio figlio in un centro mentale di recupero. Dopo una sola settimana lo hanno fatto uscire. Chiamerò il mondo intero per avere risposte e giustizia. Non deve capitare più che un ragazzino di 20 anni venga dimesso e si tolga la vita”.
Massimiliano per lavoro vive fuori. “La mia ex moglie ha tentato di salvarlo fino all’ultimo, aggrappandosi a lui – continua -. Andrò in fondo ve lo giuro. In quel reparto lì scappavano come vermi, non sono riusciti a darmi spiegazioni. Mio figlio per quell’errore si è tolto la vita, questa gente non si preoccupa. Mio figlio non è stato seguito, hanno finta di curarlo. Voglio chiarezza. I veri pazzi chi sono?”.