La Procura di Bari valuta il ricorso in cassazione dopo la decisione del Tribunale del Riesame che ha rigettato l’appello con cui è stata chiesta la detenzione in carcere per Giovanni Miniello, il ginecologo barese arrestato il 30 novembre scorso per violenza sessuale aggravata nei confronti di due pazienti.
I giudici hanno infatti solo confermato la detenzione di Miniello agli arresti domiciliari perché la proposta di curare il papilloma virus con rapporti sessuali non è qualificabile come abuso in quanto si tratta di una pratica “surreale” e le vittime non potevano non esserne consapevoli.
Ma l’intera vicenda ” pone in luce la personalità connotata in senso deviante dell’indagato, tanto che il ginecologo barese è stato descritto con “assoluta carenza di freni inibitori unitamente alla immoralità e depravazione sessuale”.