Aveva emesso 354 ricette, ma di queste solo a 9 pazienti aveva rilasciato la fattura le restanti erano quindi di prestazioni in nero che il ginecologo svolgeva nel suo studio privato a Terlizzi o nella sua abitazione a Bisceglie. Cosa che Vito De Chirico non poteva svolgere perché legato alla Asl Bari che prevede solo intramoenia per cui l’azienda dava un compenso aggiuntivo. Un lavoro che ha svolto per anni finché il marito di una paziente non ha sporto denuncia per aver pagato 100 euro e 120 euro due visite senza aver ricevuto fattura. Per questo la Guardia di Finanza ha messo a setaccio la vita professionale del medico, ora in pensione, e ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e disponibilità finanziarie per un valore di 180mila euro, nell’ambito di un’inchiesta per truffa ai danni dell’Azienda sanitaria locale. Una somma che corrisponde all’indennità intramoenia che la Asl ha versato dal 2012 al 2020. Ai 180mila euro si aggiungono 100mila euro di tasse non versate allo Stato.