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Gli schiavi delle ciliegie, irregolari o con permessi falsi: “Inizio domani 8 euro l’ora a nero”

11 Maggio 2023
– Autore: Eleonora Francklin
11 Maggio 2023
– Autore: Eleonora Francklin

Dopo aver seguito le Forze di Polizia nei primi sequestri riguardanti l’ordinanza anti bivacco emanata dal sindaco di Turi, Tina Resta, siamo andati nella villa comunale, l’anno scorso teatro di un accoltellamento avvenuto tra i migranti poco raccomandabili che rovinano la reputazione di chi vuole lavorare per mandare i soldi a casa. Nella piazza abbiamo incontrato tre marocchini, due regolari e uno no, che ogni anno arrivano a Turi per lavorare e raccogliere le ciliegie. Le loro mani sono callose, sintomo del fatto che sono dei grandi lavoratori, pronti a tutto pur di mantenere la loro famiglia. Loro sono i primi ad aver avuto qualche contatto con degli imprenditori del posto e hanno pattuito 50/60 euro per 6 ore di lavoro nei campi. Ad alcuni è previsto il contratto, ad altri, cosa sbagliata, i soldi vengono dati a nero. “L’Italia è tutta sbagliata, ci sono le regole ma nessuno le rispetta” ci dice un marocchino ormai così ben trapiantato in Italia da saper parlare benissimo il dialetto campano. Loro vengono dall’avellinese e girano tutta l’Italia in base alle varie raccolte stagionali. I soldi che guadagnano non li usano per ubriacarsi, ma per mangiare e inviare i soldi alle loro famiglie rimaste in Marocco. Non possono neanche permettersi una casa in affitto perché i soldi poi non basterebbero.