Una storia incredibile e assurda che racchiude in un colpo solo tre nostre rubriche: “Povero a chi capita”, “Cornuti e mazziati” e “La burocrazia ci ammazzerà tutti”. Protagonisti sono Luigi e suo figlio Stefano, picchiato selvaggiamente nel novembre 2020, in pieno lockdown, da altri tre ragazzi. “Alle 22 scattava il coprifuoco e così abbiamo deciso di andare il giorno dopo al Pronto Soccorso – racconta papà Luigi -. È stato visitato e sottoposto a tutti i controlli, tra cui anche un consulto neurologico prima di fare una Tac”.
“Il Pronto Soccorso si limita a leggere il referto della Radiologia. Non veniva evidenziata alcuna frattura – continua -. Torniamo a casa con le dovute raccomandazioni. Dopo un mese però mio figlio continuava ad avere problemi al gomito e così abbiamo deciso di fare ulteriori controlli, questa volta a pagamento. Si sono accorti subito della rottura di due costole e dopo la risonanza magnetica anche della frattura del gomito, già calcificata e dunque non si poteva più intervenire. Siamo passati così alle vie legali, ci siamo rivolti al Tribunale del malato e un avvocato ci ha seguito in tutta la vicenda. Abbiamo avuto un primo contatto con l’Asl, risolto con una visita dal loro Medico legale che non ha potuto però vedere radiografie. Non trovando le mie, ho chiesto alcune copie all’ospedale di Monopoli e mancava proprio quella del gomito. Non è saltata fuori, non so che fine abbia fatto anche se la legge prevede che debbano essere conservate almeno 10 anni. Il Medico Legale ha fatto un referto a dir poco scandaloso, parlando di un trauma subentrante e successiva alla visita dell’ospedale di Monopoli”.
Non finisce qui perché Luigi dopo tante ricerche ritrova la radiografia originale. “Abbiamo proposto una conciliazione prima di andare in causa. Il Giudice nomina due medici di fiducia che visitano mio figlio, i documenti e la radiografia, proponendo una proposta da 12mila euro. Non ero soddisfatto, ma l’avvocato mi ha convinto ad accettare – conclude Luigi -. L’Asl ha però rifiutato di pagare la somma nonostante l’evidenza. Mi chiedo chi non è in grado di sostenere certe spese come possa fare, ho scritto anche una lettera ad Emiliano. Abbiamo intentato causa, avranno torto sicuramente e sono curioso di capire come si comporteranno, visto che le spese lieviteranno. Poi mi rivolgerò anche alla Corte dei Conti”.