Le lacrime versate dal floricoltore Giuseppe Savino, nel video diventato poi virale, hanno fatto il giro del mondo. Così come la notizia della raccolta di oltre 28mila euro nel crowdfunding avviato dalla Cascina Savino di Foggia per recuperare parte dei costi della coltivazione di tulipani distrutta dalla grandinata dei scorsi giorni che ha colpito il Foggiano. La raccolta fondi è stata poi sospesa per eccesso di offerte, ma le polemiche non sono mancate.
A partire da Selvaggia Lucarelli, giornalista che da sempre accende i riflettori sulle raccolte fondi. Per la Cascina Savino c’è un precedente che risale al 2021, quando fu avviata sempre una raccolta fondi per i danni subiti anche in quel caso dal maltempo. “Anche all’epoca furono raccolti dei bei soldi. Una assicurazione o una serra no?” si chiede la giornalista. Dello stesso pensiero Edoardo Antonetti, agricoltore che su TikTok ha puntato il dito contro il suo collega. “Non va bene speculare sul buon cuore delle persone, soprattutto perché questa cosa era avvenuta già due anni fa in seguito a una gelata. Allora se tu sai che stai coltivando delle specie a rischio perché sono molto sensibili, la prima volta ti può capitare, però poi cerchi di prevenire. Come? Con delle serre, con tessuti non tessuti o magari facendo l’assicurazione – le sue parole -. È troppo facile andare all’arrembaggio sapendo di essere un ottimo comunicatore e, quindi, sfruttare il buon cuore delle persone. A me, che sono agricoltore, capita molto spesso di vedere su Whatsapp, sui social, dei colleghi che testimoniano danni da gelo, grandine e dalle bombe d’acqua. La cosa che hanno in comune questi video è la dignità e il coraggio di correre ai ripari per salvare il salvabile. Chiedo solo una cosa, spero che questo video arrivi a quel ragazzo. Non farti chiamare contadino: è una mancanza di rispetto e un’offesa a tutte le persone che veramente fanno gli agricoltori”.
“Da una parte c’è chi svolge la professione di agricoltore, un’attività imprenditoriale come è disciplinato dal codice civile e chi fa solo hobby. I due devono essere sempre distinti – spiega Filippo Schiavone, presidente provinciale di Confagricoltura, in una nota -. C’è stata una gelata che è durata all’incirca 3-4 ore che potrebbe avere danneggiato le colture tradizionali del nostro territorio. Il livello hobbistico è tutt’altra cosa. Si potrebbero essere danneggiati dei gerani sui balconi ma questo non è di pertinenza né di Confagricoltura né di qualsiasi altra associazioni di categoria. La provincia di Foggia non è mai stata terra di tulipani. Sarà stata terra di fiori ma in serra. Quando si fanno scelte imprenditoriali vanno ponderate, organizzate e strutturate”.