Viene assolto dalle accuse di stalking, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia, violazione degli obblighi di assistenza familiare e, durante il processo, si scopre che la vera vittima in famiglia era lui. Protagonista dell’assurda vicenda un 40enne di Corato, assolto con formula piena dalle accuse dal giudice del Tribunale di Trani perché “il fatto non sussiste”. La richiesta del pm era di 3 anni di reclusione.
Durante il processo è emerso che in più di un’occasione la moglie, anche davanti a parenti e figlio piccolo, lo avrebbe chiamato “grasso e sfigato”. La donna viene descritta come una figura che “aveva sempre assunto comportamenti scorretti anche nelle occasioni conviviali, ogniqualvolta non era stata accontentata dal marito, dimostrando di non accontentarsi mai, malgrado il marito facesse di tutto per accontentarla”. La giudice ha inoltre evidenziato il buon comportamento del 40enne, un buon lavoratore, un buon padre e un buon marito. La donna avrebbe anche detto al figlio di “non mangiare la pasta altrimenti sarebbe diventato grasso e brutto come il padre”, oltre a dire al suo ex marito che si sarebbe rifatta una vita perché bella, al contrario di lui che portava sfortuna.