Green pass veri ma a persone che non si sono mai sottoposte al vaccino anti Covid. È quanto emerso dall’inchiesta condotta dai Carabinieri dopo la scoperta fatta dal Nirs, nucleo degli ispettori sanitari della Regione Puglia guidato dall’avvocato Antonio La Scala. Per nove mesi il Nirs ha indagato sulle irregolarità collegate ai vaccini tra i furbetti salta fila, i falsi caregiver e anche gli abusivi del green pass. Gli indagati, al momento 98 ma si pensa possano essere molti di più, erano riusciti ad ottenere la registrazione nel sistema informatico Giava, l’anagrafe vaccinale della Regione, per avere così il lasciapassare.
Dalle indagini è emerso che tutte le vaccinazioni risultavano registrate nel sistema informatico utilizzando la password di una infermiera in servizio nella sede di Grumo del Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari. La donna al momento non risulta indagata perché la password potrebbe essere stata presa da qualcuno o ceduta inconsapevolmente. Le 98 persone indagate adesso potranno fornire la loro versione dei fatti. Per la maggior parte sono residenti nella provincia di Bari, ma anche nella Bat. Si tratta di interi nuclei familiari, tra anziani fratelli residenti a Binetto e tanti residenti a Canosa. Nell’elenco spuntano i nomi di giovanissimi, ma anche di operatori sanitari che potranno avere ripercussioni disciplinari in ambito lavorativo. Queste persone, oltre a dichiarare il falso, hanno anche messo a rischio tanti concittadini, uscendo regolarmente, prendendo mezzi pubblici e frequentando locali. Non si esclude che chi abbia architettato questo piano non lo abbia fatto per un ritorno economico.