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Guerra Ucraina-Russia, Bari accoglie i primi profughi: donne e bimbi dai propri cari dopo 48 ore di viaggio

1 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso
1 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Bari scende in campo a sostegno della popolazione ucraina. Dopo la mozione urgente approvata ieri nel Comune, sono 600 i posti letto del sistema d’accoglienza messo in piedi nel capoluogo pugliese, dove questa mattina sono arrivati i primi profughi in bus. Il tutto mentre si sta cercando di definire al meglio la raccolta di beni di prima necessità.

Le prime donne e i primi bambini partiti da Cernivci, città della regione occidentale dell’Ucraina, dopo due giorni di viaggio sono arrivati a Bari. Hanno attraversato l’Ungheria, la Slovenia e tutta l’Italia in bus, dopo 48 ore hanno potuto riabbracciare i proprio cari e parenti.

Ognuno ha la propria storia, ognuno ha visto con i propri occhi quella guerra che sta sconvolgendo l’intero pianeta. C’è chi ha lasciato amici, fidanzati, mariti e parenti, la propria vita in Ucraina: “È brutto e ora la situazione è peggiorata perché tutti vengono in città per cercare di fuggire, noi abbiamo avuto la possibilità di venire ma non tutti ce l’hanno, i pullman sono pieni perché in molti vogliono tornare”, le parole toccanti sentite questa mattina sotto i portici imbiancati di via Capruzzi.

A seguito delle interlocuzioni intercorse questa mattina con la Protezione civile nazionale – tramite Anci – e regionale, dalle quali risulta che l’unica tipologia di raccolta auspicata dalle autorità ucraine al momento riguarda prodotti sanitari e farmaci (di cui è stato fornito un elenco), l’amministrazione comunale di Bari ha intanto aperto un confronto con Federfarma e con gli Ordini dei Medici e dei Farmacisti per concordare le modalità più semplici e trasparenti che consentano sia a Federfarma sia ai cittadini interessati di attivarsi in aiuto della popolazione ucraina.

“Sono momenti concitati – sottolinea l’assessora al Welfare Francesa Bottalico – in cui si rischia che l’emotività prenda il sopravvento rispetto alla valutazione delle reali necessità: per questo con Federfarma e la rete delle farmacie e degli empori socio-sanitari comunali stiamo definendo le informazioni utili da comunicare al più presto ai cittadini in modo da dare la massima efficacia al grande slancio di generosità che si va manifestando tra i baresi e tra le tante associazioni. Restano comunque in piedi una serie di iniziative spontanee che si servono, però, di canali diretti che non possono essere ovviamente gli stessi dell’amministrazione comunale. Nel frattempo stiamo lavorando per poter definire un programma di accoglienza alle persone ucraine in fuga dalla guerra che dovessero arrivare a Bari”.