“Ho il cuore in angoscia, nello strazio di chi sente propri anche i figli degli altri. Di fronte a questo si ribella tutto di me e viene da urlare non solo contro la guerra ma contro la logica di potere. Una logica che infrange il sogno di pace coltivato a Bari assieme a tanti di questi giovani, grazie a San Nicola. Il mio pensiero va anche ai tanti italiani in Ucraina che sono impediti nel tornare a casa. Stiamo seguendo direttamente i casi che riguardano i pugliesi”.
A parlare è il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’indomani della mozione unitaria approvata nel Consiglio regionale di condanna dell’azione di guerra del presidente russo Putin e di solidarietà al popolo ucraino.
“Noi siamo nati pronti. Da secoli, grazie alla nostra cultura mediterranea e nicolaiana accogliamo tutti, nel modo migliore possibile – spiega al Corriere del Mezzogiorno-. Il problema è che uscire dall’Ucraina è difficile e chi ci prova corre dei rischi. Siamo pronti a inviare materiali, farmaci e anche personale se ci verrà richiesto. A questo fine è prevista una riunione della Protezione civile con le Regioni in ossequio alla dichiarazione di stato di emergenza proclamato dal governo”.
“Purtroppo la pace è garantita ancora oggi solo dalla deterrenza: significa che il tuo possibile nemico deve sapere che se ti attacca ne riceverà un danno devastante – conclude -. È triste ammetterlo ma una forza armata europea efficiente, compatta e dedita al mantenimento della pace è una deterrenza essenziale. Ora però va chiesto ai belligeranti di fermare le ostilità e dare alla comunità internazionale la possibilità di aiutarli ad uscire dal vicolo cieco dello scontro. Le sanzioni sono determinanti perché costituiscono una deterrenza che non prevede l’uso della forza. Ma anche che le sanzioni senza diplomazia e senza dialogo potrebbero scatenare la reazione violentissima di chi si sente spalle al muro. Quindi io dico: sanzioni e dialogo con la stessa forza e la stessa intensità”.