Per qualcuno, noi di Quinto Potere, siamo soliti prendere soldi per fare dei video denuncia. Ne è convinta la figlia di Massimo Cassano, Minù che sei mesi fa ci accusò di aver preso 100 euro per raccogliere il malcontento di alcuni ex dipendenti del padre, ex senatore, e per sostenere la loro protesta. Dato che per noi l’immagine è fondamentale ed essere infangati in questo modo non ci va per niente giù, abbiamo deciso di querelare la signora e ci siamo diretti presso la ormai celeberrima caserma dei Carabinieri di Adelfia. Dopo sei mesi il pm ha incaricato gli stessi carabinieri di Adelfia di fare altri accertamenti e per questo Antonio è stato convocato per essere ascoltato per sommaria informazione. I tempi della giustizia, come si sa, sono molto lunghi e tra qualche mese sapremo se Minù Cassano sarà rinviata a giudizio o se verrà chiesta l’archiviazione della sua posizione, noi in quel caso potremmo opporci alla richiesta di archiviazione. Ovviamente vi terremo sempre informati sulla vicenda in attesa che la giustizia faccia il suo corso.
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- di: Raffaele Caruso
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