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Il barese senza speranza: “Loconte sei uno sbirro, ti manca solo la divisa. Vai da Lello vai”

18 Aprile 2022
– Autore: Antonio Loconte
18 Aprile 2022
– Autore: Antonio Loconte

In meno di un minuto c’è tutta l’essenza del pensiero e dell’agire di un certo tipo di barese medio, quello restio al rispetto delle regole e a quel basilare senso di civiltà che fa la differenza tra il capoluogo pugliese e il resto delle città europee più evolute. “Loconte sei uno sbirro, ti manca solo la divisa”, dice il ciclista con tono sprezzante prima di affondare il suo personale concetto di offesa: “Lello, Lello, Lello, solo a quello pensi tu”. Nella testa di questo genere di individuo Lello rappresenta la superficialità di un lavoro inutile.

Dubitare del folklore che trasuda dall’olio marcio di certe sgagliozze illegali; battagliare con dipendenti pubblici impegnati a fare i parcheggiatori abusivi nel tempo libero; suonare al campanello di chi occupa un alloggio popolare, solo per fare qualche esempio, viene considerato oltraggio alla povera gente. Spesso quel tipo di barese medio non ha gli strumenti, a volta un adeguato livello culturale per comprendere il senso di una denuncia, un paradosso o una qualunque figura retorica di cui sono infarciti i nostri interventi.

Quando parliamo di scarpetta appizzuta, o beviamo una bottiglia di birra tutta d’un fiato e per di più col mignolo alzato, quando esasperiamo aspetti della socialità e della sottocultura barese vogliamo in realtà creare una discussione su cosa vogliamo davvero farne di Bari, città meravigliosa, ma incapace di superare l’esame di maturità. Il rifacimento del lungomare o della via dello shopping, l’allestimento di una super mostra non rende necessariamente una città più cool.

Bari si culla nella sua storica ipocrisia tra l’essere e l’apparire. Per inciso, la storia di Lello e Angela è solo una percentuale risibile del nostro lavoro quotidiano sulle strade del nostro meraviglioso paesone di cui continueremo a denunciare ogni tipo di stortura e forma di inciviltà, con la speranza di assistere a una crescita reale: un altro modo di governare, basato su interventi visionari, sul merito e non sull’appartenenza a questo o quel gruppo di potere. Continuando con questo andazzo non potremo che essere lobotomizzati da simpatici rutti, da certe maleodoranti sgagliozze o dalle bottiglie di birra sudate mentre i soliti noti decidono che questa è l’immagine di Bari da veicolare con fierezza in tutto il mondo.