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“Il cannabidiolo non è sostanza stupefacente”, 33enne barese fa ricorso: restituite 400 boccette al negozio

2 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
2 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Ad un 33enne barese, titolare di un negozio in pieno centro che vende olio e cristalli a base di cannabidiolo, sostanza legale estratta dalla cannabis, sono state restituite le 400 boccette sequestrate dal magazzino e dalle vetrine dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile nel blitz effettuato il 25 settembre scorso. L’uomo è stato accusato di commercio illegale di droga, visto che il 20 settembre la sostanza era diventata illegale a causa di un decreto ministeriale che aveva inserito il cannabidiolo nella tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Il provvedimento però è stato sospeso dal Tar Lazio qualche settimana dopo, dopo l’istanza cautelare formulata nel ricorso proposto da un’associazione di categoria degli imprenditori del settore, così il commerciante barese si è rivolto al Tribunale del Riesame e ha ottenuto il dissequestro della merce. “Allo stato il cannabidiolo è da considerarsi nuovamente non compreso fra le sostanze psicotrope e quindi è del tutto escluso dall’applicazione della normativa in materia di stupefacenti, potendo essere liberamente commercializzato, senza che sia nemmeno necessaria la prescrizione medica”, la spiegazione dei giudici.