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La Polizia di Stato, a seguito di una intensa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e compiuta dagli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha individuato il presunto autore di numerosi danneggiamenti e deturpamenti compiuti a Bari verso immobili di proprietà o in uso a soggetti pubblici o gestori di un pubblico servizio. Il soggetto, trentatreenne barese, è ritenuto responsabile di almeno tredici episodi avvenuti nottetempo a partire da ottobre dello scorso anno, tra i quali quello all’ingresso monumentale del cimitero, ad istituti scolastici, istituti di credito, sedi di sindacati, auto e sedi di Poste Italiane; in particolare: il 13 ottobre 2023 sull’ingresso monumentale del cimitero di Bari sito in via Giovanni Laricchia, presso il Distretto Unico Asl di via Giulio Petroni angolo via Pasubio e sulle pareti del Ponte Adriatico via Nazariantz Hrand; il 19 gennaio 2024 presso la scuola statale secondaria “Michelangelo” sita in viale Einaudi, a delle auto di Poste Italiane parcheggiate nel cortile dell’ufficio postale Bari Sud sito in viale Einaudi, presso la sede regionale ed il centro servizi del sindacato UIL siti entrambi in via De Gasperi, alla facciata dell’ufficio postale Bari 18, oltre che su una parete di una farmacia sita su corso Benedetto Croce; il 6 aprile 2024 presso l’Istituto Comprensivo Poggiofranco-T. Fiore sito in via Giacomo Tauro, presso la sede della banca Intesa Sanpaolo di via Giulio Petroni, presso un distributore automatico di una farmacia di via Giulio Petroni, su un muro sito su via Alberotanza e su un muro di via Giulio Petroni incrocio con viale Gandhi Mohandas.
Le azioni sono state compiute mediante la realizzazione di scritte con vernice di colore rosso riferite al movimento di protesta “ViVi”, gruppo che si contraddistingue in origine per l’opposizione alle campagne vaccinali poste in essere soprattutto durante la pandemia da Covid-19. Nel tempo, la protesta avverso l’ordine istituzionale e democratico costituito, si è indirizzata anche su altri temi quali l’”Agenda 2030” e “l’identità digitale” e, in generale, verso scelte politiche ritenute liberticide.
L’uomo, indagato per associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, è stato raggiunto da un Decreto di perquisizione, all’esito del quale sono state rinvenute e sequestrate apparecchiature informatiche di interesse investigativo, nonché barattoli, bombolette spray di vernice rossa ed estintori modificati per l’utilizzo della vernice stessa, parrucche ed altro abbigliamento utilizzato per mimetizzarsi nel compimento delle azioni.
Su disposizione della Procura della Repubblica, sono stati eseguiti contestualmente dalla Polizia Postale altri tre decreti di perquisizione, a carico di altrettanti soggetti residenti nelle province di Bari e Lecce, indagati per i medesimi reati; sono stati rinvenuti e sequestrati telefoni cellulari e materiale informatico che sarà sottoposto ad analisi.
Per le operazioni, gli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” sono stati coadiuvati da personale delle DIGOS di Bari e Lecce. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l’eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.