Si cosparge di liquido infiammabile e si dà fuoco, ma fortunatamente se la cava con qualche capello bruciato e alcuni segni sul collo. Sandra Milano, è la mamma di Gemma. Oggi Ufficiale Giudiziario e Carabinieri sono intervenuti per dare esecuzione definitiva al decreto di trasferimento dell’immobile al nuovo proprietario, che l’ha comprata all’asta.
Sandra è esasperata, qualche giorno fa si è incatenata al cancello del Palazzo di Giustizia di Bari, delusa da un Sistema, che a suo dire avrebbe dovuto proteggerla e non continuare a massacrarla. Nonostante le richieste avanzate al nuovo proprietario, non c’è stato niente da fare. A Sandra non è stata concessa neppure un’altra settimana per il trasloco.
La donna abitava nell’immobile da più di 20 anni, è stata costretta a prendere pochi effetti personali e a lasciare l’appartamento. “Non mi darò pace – spiega Sandra -, voglio verità e giustizia per quanto mi è successo. Si sarebbe potuto agire diversamente, farò lo sciopero della fame e della sete fuori dal Tribunale, denuncerò la delegata alla vendita e il giudice, ormai non abbiamo più niente da perdere e siamo pronti a tutto. Devono spiegarci che fine hanno fatto i 110mila euro versati in banca”.
Nonostante ricorsi e opposizioni documentati, Sandra non riesce a venire a capo dell’assurda situazione in cui si è venuta a trovare, nata da un debito con l’Enel, vecchio fornitore dell’energia elettrica dell’attività di famiglia, la storia Sala delle Rose di Palo del Colle. Da quel momento è partito un calvario da cui l’intera famiglia sta cercando di tirarsi fuori. Una lotta durissima che oggi, con lo sfratto esecutivo, ha rischiato di sfibrare anche Sandra, mai doma in tutti questi anni. Abbiamo chiesto anche ai nuovi proprietari e al loro legale di rilasciarci una dichiarazione, ma ci è stato risposto che non era possibile.