Un lungo abbraccio tra Giovanni e Antonio dopo 23 giorni di carcere. Ricordiamo che Giovanni era finito in carcere a causa della lentezza burocratica, per una mail non letta che sanciva il trasferimento da Taranto a Bari per la sorveglianza speciale. Dopo il processo e grazie all’istanza del suo avvocato, Giovanni è tornato libero, ma dato che le cose non possono mai filare lisce e come sempre la burocrazia ci ammazzerà tutti, per lui non c’era nessun posto in nessun dormitorio. Per non farlo stare all’addiaccio, ormai come sempre, gli abbiamo pagato noi una stanza. Ovviamente per Giovanni non è finita, dovrà andare in Questura per avvisarli che non ha ancora un posto in cui stare da dichiarare per la sorveglianza speciale perché il rischio è che un altro poliziotto zelante lo arresti e lo metta di nuovo in carcere. Il risvolto positivo di questa storia è che Giovanni da quasi due settimane non prende più il metadone. Questo significa che pian piano si sta disintossicando, ma sarebbe più logico se tornasse in comunità.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
[visualizzazioni_post]