Giovanni, durante il suo percorso di rinascita, ha cercato con fatica anche di recuperare il rapporto con Antonella, la sua mamma biologica, senza successo. L’abbiamo incontrata per strada e così è nato un vero e proprio confronto a distanza. “Mi è stato tolto all’età di 3 anni, ho passato i guai – racconta -. Per loro non avevo nulla da dargli da mangiare e lo riempivo di schiaffi. Gli è stato diagnosticato sin da subito l’Adhd (il disturbo da deficit di attenzione e iperattività)”.
Antonella non ha perso solo Giovanni, ma anche gli altri tre figli. Con nessuno di loro ad oggi ha un rapporto. “A Giovanni ho detto che lo avrei accolto e che avremmo trovato un lavoro insieme, ma prima doveva finire il percorso in comunità – continua -. Mi disse di no perché non ce la faceva più, voleva lasciare la struttura. Non mi sono mai tirata indietro nell’aiutarlo”. Antonella ripercorre le tappe anche della loro convivenza e del passato tormentato di Giovanni.
“Non ho riconosciuto subito Giovanni nei video, non lo vedevo da quattro anni ed era molto diverso – conclude -. Mi va di vederlo, però di starci insieme no. Ho paura. Recuperare un rapporto stretto è impossibile, una chiamata ogni tanto sì. Prima deve salvarsi e uscire dal tunnel. Lo sento ancora come figlio, ma deve aggiustare la testa”.