Avevamo lasciato Giovanni che era convinto di trascorrere almeno altri 5 mesi in comunità per completare il percorso di recupero o poi, nel caso in cui la madre fosse stata d’accordo, trasferirsi dalla mamma biologica per iniziare una nuova vita. Bene, dopo che ce ne siamo andati dalla comunità, ad Antonio è arrivata una chiamata da parte di Giovanni. Già questo lo aveva fatto agitare visto che in comunità non possono avere il cellulare. Abbiamo scoperto che Giovanni era alla Questura di Taranto. Credeva che l’accoglienza da parte della madre fosse immediata, ma non sapeva che avesse una diffida nell’andare nel paese della mamma biologico e che doveva ricevere altre notifiche che i poliziotti gli hanno immediatamente recapitato. Tra queste anche una sorveglianza speciale. Morale della favola: Giovanni rischiava di andare in carcere. Dopo aver chiamato la madre, che ha ribadito il fatto che al momento non vuole avere nulla a che fare Giovanni, e l’avvocato per trovare una soluzione, è arrivato in suo soccorso Don Nino che ha deciso di riaccoglierlo nella comunità, dove trascorrerà il periodo di sorveglianza speciale. Ora Giovanni è di nuovo in comunità. Tutto è bene quel che finisce bene e speriamo che dopo lo spavento Giovanni abbia capito che deve rimanere in comunità, anche per scontare la sorveglianza speciale.