“Ancora incendi di baracche negli insediamenti informali degli operai agricoli stranieri della Capitanata. Chiediamo alla Regione Puglia di convocare con urgenza il tavolo di confronto istituito per il superamento dei ghetti e l’utilizzo dei 114 milioni messi a disposizione dal Ministero del Lavoro per tutta la regione, 103 per la sola provincia di Foggia”. È quanto chiedono in una nota il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi. “La Puglia e la Capitanata sono le più importante tra le aree bersaglio nella strategia di contrasto al caporalato e superamenti dei ghetti – ricorda il sindacato – avendo ricevuto quasi il 60 per cento i dei 200 stanziati per tutto il Paese, ma sono trascorsi mesi dall’ultima convocazione del tavolo regionale sull’utilizzo delle risorse. Entro marzo 2023 bisognerà aver definito le procedure tecnico burocratiche per l’avvio degli interventi, siamo preoccupati perché i tempi sono ristretti e siamo preoccupati degli esiti”.
“Va da sé che non un euro deve andare perso, altrimenti sapremo di chi saranno le responsabilità – sottolineano Gesmundo e Gagliardi – affinché si possa garantire a questi lavoratori accoglienza degna, in circuiti legali, rispettosi del lavoro e dei contratti – e per questo va rilanciata l’azione nei territori della Rete del Lavoro agricolo di qualità e la piena applicazione della legge 199 -, assieme a tutti i servizi annessi, dal trasporto all’assistenza sanitaria. Ma vi dovrà essere vera integrazione nel tessuto sociale dei nostri territori. Non si tratta di intervenire per sistemare Borgo Mezzanone o Torretta Antonacci, questi luoghi concentrazionari vanno superati definitivamente. Non possiamo più piangere lavoratori morti, non dobbiamo più accettare questi insediamenti malsani e al servizio dello sfruttamento dei caporali. Chiediamo alla Regione Puglia di convocare con urgenza il tavolo di confronto assieme ai sindaci dei Comuni interessati dagli interventi per capire a che punto è la progettazione e l’iter delle procedure. Non deve essere persa l’occasione per cancellare questa vergogna dei ghetti dalle mappe della Puglia”.