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Inchiesta a Milano, olio tedesco spacciato per italiano nelle mense di Esercito e Polizia: sotto inchiesta Ladisa

18 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
18 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Olio tedesco distribuito nelle mense lombarde della Polizia e dell’Esercito spacciato per italiano. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulla presunta frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura dove è coinvolta l’azienda barese Ladisa. Sono state già effettuate diverse perquisizioni, sulle tavole sarebbero approdate bottiglie prodotte dall’azienda tedesca Penny sulle quali però sarebbe stata inserita l’etichetta con il marchio italiano e barese Sapio, riconducibile all’azienda “Compagnia olearia italiana”.

Nell’inchiesta sono coinvolti Alessandro Agrò, direttore delle vendite e amministratore di fatto della Compagnia olearia italiana; Angelo Angelastri, presidente del Cda della stessa azienda; Antonio Buccoliero, presidente del Cda di Ladisa srl; Leonardo De Giosa, responsabile dell’attuazione del contratto per l’appalto del servizio mensa al centro dell’inchiesta per conto di Ladisa; Corrado Imparato, capoarea per la Lombardia di Ladisa srl; Sebastiano Ladisa, amministratore di fatto e socio dell’azienda di famiglia; Emanuele Mastropasqua, consigliere delegato di Ladisa. A riportarlo è La Repubblica.

LA NOTA DI LADISA – “In merito alle notizie di stampa diffuse stamani, secondo cui più esponenti della società Ladisa S.r.l. sarebbero coinvolti nell’inchiesta della Procura di Milano per presunta frode sull’olio fornito presso le mense della Polizia di Stato e dell’Esercito, la società intende precisare che il prodotto in questione è stato acquistato dal fornitore esterno Compagnia Olearia Italiana S.r.l. – in possesso di regolari certificazioni attestanti il rispetto dei massimi standard internazionali in materia di qualità alimentare – sulla base delle caratteristiche indicate dal medesimo all’interno delle proprie schede tecniche e a prezzo di mercato. La società Ladisa, totalmente ignara della doppia etichettatura apposta dal produttore sulle bottiglie di olio al momento dell’acquisto e della distribuzione, è venuta a conoscenza di tale non conformità soltanto a seguito della segnalazione di un fruitore della mensa e, fin dall’immediatezza, ha avviato tutte le procedure di analisi chimica e conseguente ritiro del prodotto in autocontrollo. In data antecedente all’instaurazione del procedimento penale presso la Procura di Milano, Ladisa S.r.l. aveva peraltro già provveduto a presentare denuncia-querela per truffa a carico di Compagnia Olearia Italiana S.r.l.: in ragione del danno economico e reputazionale subìto da tale fornitura non conforme, Ladisa S.r.l. è dunque parte lesa e non concorrente nell’ipotesi di frode, come ha già avuto modo di evidenziare dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria, cui ha offerto la massima collaborazione e nel lavoro della quale ripone totale fiducia, nella certezza della propria radicale estraneità ai fatti contestati”.