L’imprenditore Toni Petroni, uno dei 130 arrestati coinvolti nell’inchiesta Codice Interno, lascia il carcere per i domiciliari. L’accusa nei suoi confronti è di concorso in scambio elettorale politico-mafioso per i suoi legami con Gaetano Strisciuglio. Lui come altri imputati ha scelto la strada del rito abbreviato, la prossima udienza è fissata nella giornata di venerdì, ma Petroni ha lasciato il carcere. A riportarlo è L’Edicola del Sud.
Secondo l’accusa svolge il ruolo di uomo di fiducia di Strisciuglio, tanto da essere il titolare di alcune agenzie di scommesse sportive in realtà riconducibili allo stesso Gaetano Strisciuglio, suo “socio occulto”, secondo quanto sostenuto dagli investigatori della Squadra Mobile. Candidato alla carica di consigliere comunale, avrebbe promesso a Giacomo Olivieri voti in favore della moglie candidata, Maria Carmen Lorusso, in cambio di utilità tra cui buoni benzina e spesa. Petroni non è riuscito comunque ad essere eletto, il suo nome compare in diverse intercettazioni al centro della maxi inchiesta.