Misure in merito alle candidature e alla fase elettorale; allo svolgimento del mandato da parte degli eletti; ai contratti pubblici e alle nomine e designazioni. E istituzione di un assessorato alla legalità e di un organo ispettivo per la legalità funzionalmente dipendente dal nuovo assessorato che agirà in coordinamento con il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Sono queste alcune delle indicazioni contenute nel Patto per la legalità e la buona amministrazione che il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha proposto e chiesto di sottoscrivere al governatore pugliese, Michele Emiliano, incontrandolo nel palazzo della presidenza dopo la conferenza stampa in cui è stata annunciata l’uscita dei grillini dalla maggioranza alla Regione in seguito all’ennesima tornata di arresti.
Il faccia a faccia nella presidenza della Regione Puglia tra Conte ed Emiliano è durato meno di un’ora. Da quanto emerge, è stato un incontro definito “disteso e cordiale”, durante il quale Conte ha presentato il patto della legalità e la buona amministrazione, come annunciato in conferenza stampa. “Un incontro sicuramente molto positivo e ne esco più sereno e secondo me con buoni suggerimenti”, ha commentato brevemente Emiliano lasciando il palazzo della Presidenza subito dopo il protocollo, è scritto in premessa, è “vincolante per il rafforzamento dei presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa e di farne un elemento qualificante dell’azione politica di tutte le forze politiche e civili”.
“Non possiamo permettere che persone che hanno adottato condotte illecite o comunque idonee a gettare discredito sulle istituzioni si presentino alle elezioni, né possiamo permettere che l’attività amministrativa non sia conformata ai principi sopra richiamati. L’obiettivo prioritario – è detto ancora – è quello di promuovere pratiche virtuose che consentano il recupero della fiducia nella politica dei cittadini e la più ampia partecipazione democratica, nonché forme di controllo e vigilanza sul concreto operato degli organi di governo e degli amministratori della cosa pubblica”.
“Siamo su Scherzi a Parte: Conte fa uscire i consiglieri del M5S dalla Giunta Emiliano, ma si vedono già rientrare in maggioranza dalla finestra con una trovata sensazionale, ovvero la creazione di un nuovo assessorato alla “legalità”. Altre poltrone, insomma, perché il male lo vogliono curare col veleno: se le logiche di potere sono il cancro da cui oggi sembrava volessero affrancarsi, ecco che tornano alla riscossa con la moltiplicazione degli incarichi di governo. Noi siamo senza parole, ma altri sono davvero senza freni”. Recita così la nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia.
“Un ex premier, il presidente nazionale del Movimento 5 Stelle viene addirittura a Bari, nella sede del Consiglio regionale, per annunciare che i suoi quattro consiglieri ‘escono’ dalla maggioranza (Rosa Barone lascia la delega assessorile al Welfare, Grazia Di Bari quella di consigliere delegata alla Cultura e Cristian Casili quella di vicepresidente del Consiglio regionale), ma lui un minuto dopo ‘entra’ nella stanza del presidente Michele Emiliano per discutere di un protocollo di legalità? Come se Emiliano fosse totalmente estraneo a tutto quello che è successo, come se gli arrestati e indagati dalla Procura di Bari fossero stati nominati da qualche abitante di Marte! Conte, se avesse voluto essere credibile e coerente, avrebbe dovuto chiedere le dimissioni del suo amico Emiliano e scusarsi con i pugliesi che avevano, nel 2020, votato il Movimento 5 Stelle e che sono stati traditi dall’immediato ingresso del Movimento in maggioranza e in Giunta con Emiliano, condividendo per oltre tre anni tutte le politiche e le nomine che venivano fatte (molte con delibere di Giunta). Il Movimento 5 Stelle pugliese conosceva per altro i metodi di Emiliano, per averli per altro vivacemente contestati e denunciati durante il primo Emiliano. Quindi siamo di fronte a un tradimento scientifico e consapevole. Insomma, Conte ci risparmi le lezioni tardive di moralità in odore di opportunismo politico ed elettorale”. Questo è il contenuto della dichiarazione del gruppo regionale FdI (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro.