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Industriali vendute come fatte a mano, la truffa delle orecchiette condite con minacce: “Colpa di Decaro”

10 Gennaio 2023
– Autore: Antonio Loconte
10 Gennaio 2023
– Autore: Antonio Loconte

A Bari piove? Colpa di Decaro. A Bari fa troppo caldo? Colpa di Decaro. Per i detrattori del Sindaco più amato d’Italia tutto è colpa di Decaro, ma ci sono cose che realmente non possono essere attribuite ad altri. È il caso di ciò che da qualche tempo succede a Barivecchia, denunciato per iscritto il 22 dicembre scorso anche sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno: orecchiette industriali vendute come fatte a mano, soprattutto ai turisti o ad alcuni polli indigeni. Le stesse orecchiette che possono essere trovate sugli scaffali di alcune salumerie e supermercati della zona a meno della metà del prezzo. Da qualche settimana ci stavamo chiedendo se fosse realmente così. Lo sanno tutti quelli che lo devono sapere, ma se non vediamo difficilmente crediamo. E allora abbiamo fatto la cosa più logica. Siamo andati nel negozio dove alcune cosiddette signore delle orecchiette – senza generalizzare – acquistano le orecchiette che rivendono sulle fornitissime bancarelle: taralli, biscotti, conserve, dolci stagionali e orecchiette di ogni tipo, colore e forma per accontentare le crescenti esigenze del mercato globale. Il negoziante ha negato, ma poco tempo dopo un amico ci ha chiamato per avvisarci: “Antonio non andare a fare casino sulle orecchiette perché altrimenti ti mandano in ospedale”. Saremmo curiosi di sapere se anche la collega della Gazzetta è stata minacciata in questo modo. Ma che c’entra Decaro? Eccome se ha responsabilità. Sì, perché se consenti a chiunque di mettere fuori dalla porta di casa una bancarella per la vendita completamente illegale prima delle sole orecchiette (e questa è tradizione popolare), poi per tutto il resto, senza pagare tasse e senza rispettare nessuna delle altre norme a cui devono sottostare tutti gli altri, evidentemente dai a chi gestisce il mercato l’idea di poter fare ciò gli pare. Il tutto senza dare reale dignità al lavoro delle signore delle orecchiette, non solo quelle dell’Arco basso, e ad alcuni luoghi degradati del centro della città, che invece potrebbero diventare mercati della tradizione in cui non solo vendere, ma far degustare al mondo intero le straordinarie prelibatezze locali. Come succede in alcune città europee, realmente moderne ma legate alle loro tradizioni. Chi viaggia sa a cosa ci riferiamo. Questo assurdo Far West genera confusione anche tra gli stessi commercianti, regolari e abusivi della città, divisi in diverse categorie nell’immaginario di questa Amministrazione comunale, in una specie di campionato della sopravvivenza con tanto di serie A, serie B e persino serie C. Tra noi e il Sindaco di Bari, e ovviamente con alcuni pezzi delle istituzioni che a lui fanno capo, non abbiamo un buon rapporto, ma il troppo è troppo. Il problema non siamo noi e ciò che denunciamo, ma le mancate soluzioni a situazioni affrontate con disarmante superficialità. Recentemente il primo cittadino si è fatto immortalare a fare le orecchiette insieme ad alcuni bambini. La speranza è che una volta capaci di farle non abbia detto loro di allestire una bancarella per la vendita selvaggia di quel prodotto. Siamo profondamente delusi dall’atteggiamento poco costruttivo nei confronti di una delle tradizioni più conosciute nel mondo, anche grazie alla generazione dell’idea che quello sia genuino folklore. Purtroppo non sempre è così, ma si continua a far finta di niente. Sindaco, tempo fa ci proponesti di venire con noi in Questura per sporgere denuncia dopo l’ennesima minaccia. Oggi siamo noi a chiederti di accompagnarci a sporgere denuncia, non tanto sulla solita minaccia, ma per una condizione che vi ostinate a trascurare, continuando a non rispettare nessuno tanto per non deludere alcune frange di grandi elettori. Chiamiamo le cose con il loro nome e comportiamoci di conseguenza, altrimenti post e promesse avranno solo il sapore dell’inutile proclama. In attesa di risposta ci andiamo a mangiare un piatto di orecchiette e cime di rape, con soffritto di aglio e acciughe, come impone la ricetta barese.