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“Io sono matto. E tu?”, succede anche ai migliori: il Teatro Patologico come terapia

9 Agosto 2022
– Autore: Eleonora Francklin
9 Agosto 2022
– Autore: Eleonora Francklin

“Io sono un po’ matto. E tu?”. La follia è insita in ognuno di noi, ma in alcuni, per casi fortuiti o per la perdita di una persona cara, prende il sopravvento sulla ragione. Dario D’Ambrosio, con il suo Teatro Patologico, cerca in tutti i modi di aiutare i ragazzi che ne soffrono. “Il teatro terapia non sostituisce le medicine, ma lavora di pari passo. Quello che facciamo noi è una rivoluzione come ho mostrato anche alle Nazioni Unite”.

“Con la nostra compagnia, formata da 30/40 persone, abbiamo fatto il giro del mondo. In Giappone si sono resi conto come questa nostra iniziativa sia rivoluzionaria perché i ragazzi con questo tipo di disabilità sono riusciti a recitare la Medea di Euripide in greco antico”.

“Purtroppo non c’è mai stato un ponte tra manicomio e famiglia e tra manicomio e integrazione. La chiusura di questi è stata importantissima facendo diventare l’Italia una nazione dove la disabilità psichica è gestita in maniera migliore. Adesso bisognerebbe lavorare sul servizio sanitario e incentivare questo tipo di progetto inclusivi che fanno stare meglio i ragazzi e tutti quelli che vivono intorno a loro”.

Per chiunque voglia informazioni basta consultare il sito www.teatropatologico.com. “Siamo pochi, ma rispondiamo a tutti. Chiamateci e se potete fornire anche il vostro aiuto possiamo dare speranza a migliaia di famiglie”.