Oggi, 28 aprile, l’enoteca “De Candia”, situata in via Buccari al quartiere Carrassi di Bari, spegne 97 candeline. Fondato nel 1925 come rifugio antiaereo, è uno dei locali storici del capoluogo pugliese.
Italo, l’attuale proprietario, ci mostra i segreti del locale creato da nonno Gaetano. “La botola si alzava e quella era la stanza più sicura – racconta -. Io sono nato qui e anche una ragazza”.
C’è anche un piccolo museo di bottiglie di vino ma non solo da poter visitare. “Nel 1948 c’è stato il primo imbottigliamento, siamo stati i primi a fare il vino in bottiglia – spiega Italo -. Sono molto legato a questo spazio. Non è solo un’attività commerciale, è proprio un pezzo di storia di Bari”.
Dal passato al presente, Italo spiega i trucci della longevità dell’enoteca. “Bisogna avere sincerità, serietà e correttezza – afferma -. Soprattutto la serietà e dal materiale che servi o vendi, non puoi prendere in giro chi ti dà i soldi. Più della pandemia, Tangentopoli ha bruciato in sei mesi il 50% dei locali. Oggi è diversa la chiusura, siamo noi che vogliamo chiudere. Abbiamo troppo vizi e siamo troppo egoisti. Meno sacrificio rispetto al passato”.
“Il rapporto con Bari è stato sempre sincero, sono sempre andato dritto per la mia strada – conclude -. Chi non vedeva in me un futuro non veniva qui come cliente, non avevo problemi. Sono più che soddisfatto di quello che ho creato”.